martedì 28 giugno 2011

Marcondiro, "SpettAttore"


Copertina album Marcondiro

Il nome dell'artista e il titolo potrebbe trarre in inganno, perché facilmente verrebbe da pensare si tratti di qualche giocoso ragazzetto che propone musica dai testi banali e a tratti demenziali. 
Marcondiro invece sorprende perché il suo cantautorato pop fatto di giochi di parole fa riflettere e porta in superficie dalla memoria ricordi o sensazioni come la bellissima "Graffiti". Le tredici tracce che compongono "Spettattore" vanno via veloci, con ritmi per nulla noiosi e fanno capire che Marcondiro di musica nostrana ne ha ascoltata tanta, e di svariate matrici. Forse proprio per questo particolare, "Spettattore" non sarà una novità, ma sicuramente è un disco molto piacevole.

(Fonte Rockerilla)

lunedì 27 giugno 2011

Le novità del mese: Marcondiro


SpettAttore
Prod.: Marcondiro
Just 1Records/ Halidon H6643

Marcondiro
“Cantore post-moderno, uno sperimentatore dell’arte popolare colta”. È l’incipit della biografia di Marcondiro, cantate-autore cosentino, che ha da poco pubblicato il suo album d’esordio, “SpettAttore”, gioco di parole per dire che anche chi sta a guardare, alla fine, diventa protagonista della sua parte. Una personalità eclettica, a tratti ironica e gioiosa, a tratti surreale e non sense, ma sempre proiettata verso la sana riflessione, che si rivela pienamente nelle tredici tracce che compongono il disco. Basta ascoltare l’iniziale Sucidami, presa di coscienza di una persona che ama cambiare e che vuole farla finita con una parte di se; oppure Pezzo di me, leggera (ma non tanto) considerazione su un certo modo di fare discografia in Italia, in cui spunta sul finale la voce di Momo. Buon inizio di percorso per un artista creativo e sinceramente ispirato. 

di Andrea Direnzo

(Fonte Musica&Dischi)

lunedì 13 giugno 2011

Marcondiro, il cantautore SpettAttore si confessa allo specchio

Abbiamo intervistato Marcondiro (nella foto), cantore post-moderno, che ha da poco pubblicato il suo primo disco “SpettAttore”, con 13 brani inediti tra pop e rock da lui interamente scritti, arrangiati e prodotti, a parte “Pezzo di me” (cantata con Momo) il cui testo è stato scritto insieme ad Antonio Simonini…

Marcondiro
Ciao Marco ben trovato con il tuo primo disco, quanti anni ci hai messo a scriverlo?

"Ciao Alex, il disco SpettAttore mi ha trovato scapestrato ricercatore di uno stile personale e peculiare. Ho dunque curato, con dovizia maniacale di suoni, rumori e silenzi, tutti gli arrangiamenti e ovviamente le canzoni. Questo lavoro ha richiesto circa un anno di preparazione e sei mesi per le registrazioni". 

Ci puoi spiegare il significato della copertina? Perché le pecore (tutte in ombra tranne una) sul palcoscenico e chi sono gli attori e gli spettatori, e la pecora bianca è lo SpettAttore?

"Le pecore in ombra sono in realtà un gregge di Pecore Nere. Credo che la tua domanda trovi risposta quando si osserva la copertina insieme al retro copertina. Onde evitare inutili elucubrazioni preferisco lasciare ai fruitori del disco i molteplici e divertiti significati simbolici".

Dal 2003 al 2006 hai portato in tour uno spettacolo musicale da te ideato dal titolo “Radiodramma”, in che consisteva ed esiste una testimonianza audio o video di questa esperienza?

"Bello “RadioDramma”! Anche meglio del nome reale dello spettacolo “RadioConcerto”. Era un tributo alla storia della Radio in Italia. Attraverso un excursus storico del nostro ‘900, un radiocronista, presente sul palco insieme ad i musicisti raccontava di come la canzone italiana si sia evoluta anche grazie all’ influenza dei cambiamenti sociali del Bel Paese e del mondo, nel corso del secolo scorso. Io “Sfrequenzavo” su una radio degli anni ’50 i pezzi come erano in origine, eseguiti poi, insieme ai musicisti, con arrangiamenti moderni, scritti su misura".

Hai scritto praticamente da solo testi e musiche di tutte le canzoni, come nascono i tuoi brani, alla chitarra o al pianoforte? E vengono prima i testi o le musiche?

"Tutte le musiche e parole che scrivo, mi arrivano grazie a ciò che definisco “Il Caso del Destino”. A volte vado alla ricerca di una nota a volte di una lettera. Sempre e comunque rincorrendo il “perfetto” connubio Istinto-Ragione".

Quali sono i tuoi principali riferimenti artistici se ne hai?

"Ne ho certo e ne ho tanti. Sono un “Consumista” di Musica di tutti i tempi e di tutte le culture captate in cattività. Ne sai qualcosa tu, o no?"

Ti muovi tra pop, rock, elettronica, sperimentazione e musica popolare, quali sono stati i tuoi studi musicali? so che sei anche laureato in Etnomusicologia…

"Ho studiato e continuo a studiare. Amo ciò che mi stupisce. Ed a volte un contrappunto di prima specie offre più spunti alla memoria di tante note in libertà".

Nel disco suonano importanti musicisti come Pierpaolo Ranieri, Davide Aru, Aidan Zammit, Clemente Ferrari, per citare solo quelli che conosco, come li hai scelti?

"Son capitati nel disco per il “Destino del caso”. Ne ho captato le grandi peculiarità artistiche e loro si son rivelati degli ottimi interpreti delle mie Parti. I grandi SpettAttori come loro, sono il teatro dell’ incontro".

Inizi il disco cantando “immagina un mondo senza televisione, senza contatti con il Giappone…” (Suicidami), credi che senza sapere certe notizie (es. terremoti e tsunami), si vivrebbe meglio?

"Credo che conoscendo meglio chi si ha vicino si migliora il mondo lontano. Come i monaci di clausura del monastero di Serra san Bruno, credono nel potere senza confini e sconfinato della preghiera, io credo nel suicidio dell’anima per riconoscersi e conoscersi ancora negli altri".

Mi è piaciuto molto il gioco di parole che fai in “Pezzo di me” con Momo, tra gli 8 vincitori di Musicultura 2011, sullo stato della discografia italiana, com’è nata la vostra collaborazione?

"Complice una bottiglia di Amaro. Credo che Momo abbia valorizzato il “Pezzo di Me”, come valorizza certe manifestazioni, poiché è sincera. Le mando i miei sinceri Auguri".

Ho notato un certo contrasto tra la melodia delicata delle strofe e la forza (spesso rock) dei ritornelli (come in “Senza generalizzare”, “Graffiti” o “Vita dentro), ti piace spiazzare l’ascoltatore?

"Quando scrivo, come ti scrivevo sopra, Amo stupirmi. Dunque stupire vien da sé". 

”Il salto” (cantata in duetto con Anna Ma) è ispirata ad una tragica vicenda di cronaca che ha visto sfortunati protagonisti due ragazzi che morirono facendo bungee jumping, cosa pensi degli “sport estremi”? Penso ad es. alla vicenda di Taricone… 

"Il salto è una canzone che parla della Cadute della vita. Quelle improvvise ed a volte inevitabili, forse proprio quando si va a cercarle".

Il disco si chiude con “Anime” e con un “grazie mille” alla fine, chi ringrazi?

"Ringrazio la Grazia degli esseri umani, che crea Arte senza distruzione. E ringrazio te che mi chiedi chi ringraziare, e poi, le tue puntuali domande. Grazie Assai". 

Hai intenzione di promuovere questo disco con dei concerti dal vivo in giro per l’Italia?

"Lo spettacolo che porteremo in giro si chiamerà: “SpettAttore Vivo”.Per consentire me e le persone che ci stanno lavorando di Suonarlo nelle migliori condizioni, lo sto curando accuratamente, anche nella scenografia. Qualche particolare si può trovare sul mio sito ufficiale".

Stai già pensando al prossimo disco?

"Ho già pronta la scaletta e forse il titolo. Lo dirò ad uno dei tuoi orecchi attenti..."

di Alessandro Sgritta

(www.musicalnews.com)